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Live forever
Passata la sbronza grunge, che aveva lasciato un gran vuoto (specie quello nel lobo frontale di Cobain), il mondo cominciava a reclamare la sua dose di sano pop spensierato. L’Inghilterra non perse occasione di far vedere la sua faccia migliore: gente che girava in Lambretta, il ritorno della cool Britannia, Brett Anderson e i Blur. Roba che usciva dagli stereo di una nuova generazione di tamarri con le Clark’s.
Fu l’anno di Live forever degli Oasis.
E mentre gli Zapatisti del Subcomandante Marcos stavano rivoluzionando il modo di pensare alla rivoluzione, io perdevo definitivamente il controllo sulla mia anima e mi condannavo alla dannazione eterna.
L’importanza di essere.
Non è che ci voglia un genio per capirlo: sono un incoerente. Non so se esistono citazioni famose a proposito. Qualche battuta, qualche meme sì. Forse addirittura qualche canzone.
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